Itinerario Sarno

Itinerario di Sarno

  • Iniziamo la nostra visita da una delle pagine di storia più fiorenti: dalla Filanda di canapa e di lino, costruita nel 1837 da Carlo Filangieri e poi acquisita dai D’Andrea, la cui produzione arrivò fino alla metà del 1900. La città diventa un importante polo industriale canapiero tale da essere definita “Manchester del sud”.
  • Visitiamo il Mulino Medievale di Sarno, che, ancora oggi è utilizzato per macinare il grano sfruttando la sorgente Rivo Palazzo ed è considerato tra i più grandi mulini ad acqua in Italia, infatti è costituito da 12 macine.
  • Saliamo per bassi gradoni fino ad arrivare al Borgo Medievale “Terravecchia-San Matteo”, da cui è possibile ammirare a perdita d’occhio l’ampia valle del Sarno racchiusa dai Monti Lattari e dal Vesuvio. Caratteristica dell’impianto medievale è l’intricato insediamento di piccole modeste case, una sull’altra. Da qui sono ben visibili i resti di tre torri che salgono via via fino al Castello:
    • Il Torrione Angioino: voluto da Filippo II è emblema della vocazione angioina in fatto di architettura difensiva e consta di tre livelli;
    • La Torre Orsina: voluta dal Conte Daniele Orsino e posta in un punto di importanza strategica per il controllo dell’intera valle;
    • La Torre Aragonese di Terravecchia: edificata nel periodo in cui i Normanni tennero il potere sul castello. Essa ricoprì un ruolo importante per l’accesso al borgo nel periodo Aragonese.
  • All’estrema destra del quartiere medievale è da notare la Collegiata di S. Matteo, risalente al X secolo e rifatta in stile neo-gotico.
  • Scendendo dal Borgo e in fondo al Corso Giovanni Amendola, incontriamo Palazzo San Francesco, la cui facciata è opera di Curri (che lavorò per la Galleria Umberto di Napoli), che non è solo sede degli Uffici del Comune di Sarno, ma è anche luogo in cui apprezzare notevoli opere d’arte. Nella piazza antistante al palazzo è possibile ammirare la statua di Mariano Abignente, uno dei tredici eroi della Disfida di Barletta.
  • A poca distanza, il Santuario di Maria SS. delle Tre Corone, risalente al 1694 e ricostruito in stile neoclassico nell’Ottocento. Al suo interno sono custodite le sacre immagini dei patroni della città di Sarno: San Michele Arcangelo e Maria SS. delle Tre Corone. Proprio di fronte, un’altra chiesa più piccola, in stile tardo barocco, intitolata all’Immacolata, nella quale si conserva la bellissima statua dell’Immacolata ad opera dello scultore napoletano Gaetano Patalano.
  • A destra della Chiesa, in via Cavour, si erge il settecentesco, splendido Palazzo Capua, l’attuale sede del Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno. Esso offre il quadro del popolamento del territorio dall’età preistorica a quella medievale, attraverso l’esposizione di una significativa selezione di reperti. Notevoli le ricostruzioni delle tombe a cassa di età ellenistica, rinvenute in località Galitta del Capitano, con pitture funerarie mirabilmente conservate che rappresentano scene caratteristiche quali il “ritorno del guerriero accolto dalla famiglia”.
  • L’itinerario continua con la visita agli antichi “Casali” tra cui Episcopio, dove troviamo il “Duomo”la cattedrale di Sarno, al cui interno possiamo ammirare le opere di Angelo Solimene e della sua bottega; e Foce, dove è possibile visitare il Santuario della Madonna della Foce con l’altare maggiore risalente al 1720, la tomba del nobile Gualtieri da Brienne, e gli affreschi del ‘900.
  • Nel contesto naturalistico di Foce vi è il “Parco 5 Sensi”, caratteristico per le sue cascate dove si possono organizzare attività didattiche, feste, manifestazioni e pic-nic.

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